Decarbonizzare Internet: l’impatto nascosto del cloud e come ridurlo

Mentre il mondo si concentra sulla riduzione delle emissioni di automobili e fabbriche, Internet inquina più dell’aviazione globale. Entro il 2025, la digitalizzazione genererà il 4% delle emissioni globali di CO₂ (equivalente all’intera Germania) e si prevede che raggiungerà l’8% entro il 2030. Cloud, criptovalute e streaming sono i grandi elementi invisibili della crisi climatica. Qui esploriamo come decarbonizzare la rete senza disconnettersi.

Dov’è l’impatto? Le 3 fonti principali

  1. Data center:
    • Consumano 200 TWh all’anno (più di tutto l’Iran).
    • Emettono 100 milioni di tonnellate di CO₂ attraverso il raffreddamento e l’energia elettrica.
  2. Trasmissione dati:
    • 1 GB di dati = 3 kg di CO₂ (equivalenti a 15 km di guida).
    • Streaming video (60% del traffico web): Netflix emette 1 kg di CO₂/ora.
  3. Dispositivi utente:
    • La produzione di un laptop emette 300 kg di CO₂ (compreso il consumo energetico).
    • 75 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici all’anno (solo il 20% viene riciclato).

Soluzioni in corso (2025)

1. Data center ecologici

    • Energia rinnovabile al 100%: Google e Microsoft utilizzano energia eolica e solare per i loro cloud.
    • Raffreddamento naturale:
      • Facebook in Svezia utilizza l’aria artica (risparmiando il 70% di energia).
      • Microsoft testa data center sottomarini (progetto Natick).
    • Recupero del calore:
      • Amazon riscalda 5.000 case a Dublino con i suoi server.

    2. Web design sostenibile

      • Eco-design:
        • Compressione dei dati (meno energia per trasferimento).
        • La modalità scura riduce il consumo dei display OLED del 50%.
      • Hosting ecologico: Provider come GreenGeeks o Kualo utilizzano energia rinnovabile.

      3. Consumo responsabile dei contenuti

        • Streaming in SD (non 4K): consente di risparmiare 101.
        • Pulizia delle email: eliminare 100 email equivale a spegnere una lampadina per 1 ora.
        • Estensioni come Carbonalyser (misurano l’impatto della navigazione).
        internet

        Tecnologie emergenti

        • Batterie zinco-aria: accumulo più efficiente per le energie rinnovabili.
        • Intelligenza artificiale per l’ottimizzazione: Google DeepMind riduce il consumo dei suoi centri del 40%.
        • Edge computing: elaborazione dei dati vicino all’utente (minore trasmissione).

        Il grande dilemma: blockchain e criptovalute

        • Bitcoin consuma 150 TWh/anno (più dell’Argentina).
        • Alternative green:
          • Proof-of-Stake (Ethereum 2.0 riduce il consumo del 99%).
          • Criptovalute solari come SolarCoin.

        Come ridurre la propria impronta digitale

        • Scegli fornitori green: Greenpeace ClickClean classifica le aziende.
        • Scarica invece dello streaming: musica e podcast invece dello streaming.
        • Prolunga la durata dei tuoi dispositivi: 1 anno in più = -20% di impronta.

        “Il cloud non è etereo: è un vorace consumatore di risorse reali” — Kate Crawford, autrice di Atlas of AI.

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