
Nel profondo dell’Amazzonia, un movimento rivoluzionario sta cambiando la lotta contro la deforestazione: donne indigene armate di droni, GPS e telefoni satellitari. Queste guardiane, che combinano la tecnologia moderna con la conoscenza ancestrale, sono riuscite a ridurre il disboscamento illegale nei loro territori fino al 70%, secondo i dati del 2025.
Chi sono le guardiane?
- Leader di 35 gruppi etnici (Kayapó, Waorani, Asháninka, tra gli altri).
- Hanno un’età compresa tra i 18 e i 70 anni, molte sono madri e nonne.
- Formate in scuole di tecnologia forestale come l’Amazon Tech Academy.
Armi tecnologiche contro la distruzione
Droni con telecamere termiche:
- Rilevano i taglialegna notturni e i minatori illegali.
- Monitorano 3.000 ettari al giorno (contro i 10 a piedi).
Avvisi in tempo reale:
- Utilizzano piattaforme come Global Forest Watch per inviare prove ai pubblici ministeri.
Mappe digitali nelle lingue indigene:
- Geolocalizzano i luoghi sacri e le fonti d’acqua a rischio.

Successi documentati
- Brasile: il gruppo Yarang Miri ha cacciato i taglialegna da 12.000 ettari nello Xingu.
- Colombia: le donne Siona hanno creato una “barriera digitale” a Putumayo.
- Perù: i guardiani Shipibo hanno intercettato una spedizione di 200 tronchi di mogano.
Le sfide che affrontano
- Minacce di morte: quattro leader donne sono state uccise nel 2024 (secondo Global Witness).
- Divario digitale: mancanza di internet nelle aree remote.
- Machismo: alcune comunità inizialmente rifiutano la loro leadership.
Come sostenerli
- Fai una donazione a fondi come Amazon Frontlines o l’Indigenous Women’s Fund.
- Acquista prodotti forestali sostenibili dalle loro cooperative.
- Diffondi il loro lavoro con l’hashtag #GuardianasDeLaSelva.
“I nostri nonni proteggevano la foresta con le frecce. Noi usiamo i droni, ma la lotta è la stessa” — Txai Suruí, attivista brasiliana.