Microplastiche nell’acqua potabile: quali filtri domestici funzionano davvero?

Secondo l’OMS, le microplastiche (frammenti di dimensioni inferiori a 5 mm) hanno invaso il 90% dell’acqua potabile mondiale. Entro il 2025, gli studi confermano che una persona media consumerà 5 grammi di plastica a settimana (l’equivalente di una carta di credito). Ma non tutti i filtri sono ugualmente efficaci. Ecco una guida basata sull’evidenza per scegliere il miglior sistema di filtrazione domestico.

Quali filtri rimuovono davvero le microplastiche?

Tecnologie efficaci (approvate NSF/ANSI-53):

  1. Osmosi inversa (RO)
    • Efficacia: 99,99% (dimensione dei pori: 0,0001 micron).
    • Vantaggio: rimuove anche metalli pesanti e virus.
    • Svantaggio: spreca 3-4 litri per ogni litro filtrato.
  2. Carbone attivo a blocchi (GAC)
    • Efficacia: 95-98% (pori da 0,5-1 micron).
    • Ideale: Succo di carbone di cocco, non granulare (minore perdita di particelle).
  3. Ultrafiltrazione (UF)
    • Efficacia: 99,9% (pori da 0,01 micron).
    • In più: Non richiede elettricità, solo pressione dell’acqua.

Tecnologie inutili contro le microplastiche:

  • Caraffe Brita standard (solo carbone granulare): Intrappola solo il 50%.
  • Filtri per sedimenti (solo particelle >5 micron).
  • Magneti o “strutturatori” dell’acqua (nessuna base scientifica).

Come scegliere in base alla propria situazione

  • Acqua urbana: Ultrafiltrazione + carbone (rapporto costo-efficacia).
  • Acqua di pozzo o rurale: Osmosi inversa (per metalli pesanti e batteri).
  • Affitto o spazio minimo: Rubinetto con filtro a carbone (ad esempio, TAPP 2).

Un filtro costoso vale la spesa?

  • Sì: Vivi vicino a industrie di plastica o ad agricoltura intensiva.
  • Sì: hai figli, sei incinta o sei immunodepresso.
  • No: se la tua acqua è già conforme agli standard EPA/UE (ma contiene ancora microplastiche).
microplastiche

Soluzioni complementari

  • Filtro per lavatrice: intrappola le microplastiche dalle fibre tessili (35% dell’inquinamento).
  • Disincrostante per tubi: rimuove il biofilm dove aderisce la plastica.
  • Acqua in bottiglia di vetro: evita la plastica monouso che si disintegra.

L’inganno dell'”acqua premium”

Uno studio del 2025 ha rivelato:

  • Il 78% dell’acqua in bottiglia contiene più microplastiche dell’acqua del rubinetto.
  • Anche i marchi “eco” in bottiglie di PLA rilasciano microplastiche.

Fai da te: filtro fatto in casa efficace (costo: 50 €)

Materiali:

  • 2 contenitori per alimenti (HDPE n. 2).
  • Cartuccia a carbone attivo (0,5 micron).
  • Nastro in teflon e adattatori.
    Tempo: 1 ora (tutorial YouTube “Fai da te sulla scienza dell’acqua”).

Il futuro: filtri intelligenti

  • Sensori IoT: inviano un avviso quando rilevano picchi di microplastiche (ad esempio, Flo Technologies).
  • Nanofibre: intrappolano particelle fino a 0,001 micron (in fase di sviluppo da parte del MIT).
  • Biomateriali: chitosano ricavato dai crostacei che assorbe la plastica.

“Bere la plastica non è più un optional, ma filtrarla sì.” — Dott.ssa Sherri Mason, pioniera nella ricerca sulle microplastiche.

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